“Esprimo profondo dolore e viva preoccupazione per quanto accade ad Aleppo, mi appello alla coscienza dei responsabili dei bombardamenti che dovranno darne conto davanti a Dio”. Sono queste parole di Papa Francesco pronunciate all’Udienza generale a fare da bussola al nuovo appuntamento di Appello all’Umano, in programma giovedì 20 ottobre, alle ore 21, in piazza Tre Martiri, a Rimini.
Dopo la recita del rosario sarà la testimonianza di Joseph Mistrih, cristiano di Aleppo che è stato costretto con la propria famiglia a lasciare l’antica città siriana (dopo che la sua abitazione è stata distrutta dai bombardamenti), da quattro anni devastata dalla guerra e dalle violenze dell’Isis. Mistrih ora vive in Italia, anche se il suo desiderio è quello di poter ritornare il prima possibile ad Aleppo, dove dei 150 mila cristiani che vi risiedevano ne sono rimasti circa 30 mila.
Ma c’è un altro dato importante da segnalare. L’iniziativa “Appello all’umano” (il cui portale è: www.nazarat.org), avviato a Rimini nell’agosto del 2014 e che si è diffuso in diverse città d’Italia e all’estero, il 20 novembre viene inaugurato in un luogo pubblico nel cuore di Milano, in piazza della Scala. Il 20 novembre partirà invece a Bologna (piazza Santo Stefano), a Loreto (Santuario, piazza della Madonna) ed anche a Cattolica, dove un gruppo di cattolichini, che già da tempo si riuniva per pregare per i cristiani perseguitati in Medio Oriente, proseguirà il gesto in luogo pubblico. A questo elenco vanno aggiunti Cesena (punto di ritrovo davanti al Duomo), Prato, Perugia, Siena, Sassari, Porto Maggiore, Andora e una vasta rete di preghiera sostenuta da numerose comunità monastiche: sedici in Italia e sette all’estero, compreso il Monastero S. Josè delle Carmelitane di Fatima e un gruppo di preghiera a Damasco.
All’estero è già iniziato l’Appello all’umano a Lugano, in piazza San Rocco, ogni 20 del mese, e sono in preparazione comitati e momenti pubblici di preghiera a Barcellona, Valenzia e Stati Uniti.