“C’erano cadaveri canadesi e tedeschi disseminati dappertutto, isolati o a grappoli, alcuni mutilati, senza più le braccia o le gambe, uno perfino senza la testa. Il fetore era insopportabile. Al bivio della Galvanina due ragazzi, nemici, si erano uccisi a vicenda, trafiggendosi con le baionette. Giacevano ancora uniti, come inchiodati l’un l’altro”
Questo è il tremendo spettacolo che si apre agli occhi di don Bacchini, parroco di S. Lorenzo a Monte, nell’alba livida e piovosa del 21 settembre. È il 1944. Appena un giorno prima, esattamente 72 anni fa, le truppe canadesi sfondavano la Linea Gialla a San Fortunato inseguendo i tedeschi del 15° reggimento che presidiavano il colle di Covignano, a Rimini.
Provate a chiedere oggi a studenti, ragazzi e magari a numerosi adulti cosa fosse la Linea Gialla, cos’abbia rappresentato la Linea Gotica per Rimini e provincia: forse non ci sarà risposta. Lo presumeva anche lo storico Stefano Pivato quando qualche anno fa lavorava al volume Riministoria. E, tristemente, lo conferma la manifestazione andata quasi deserta pochi giorni fa a Verucchio per commerare i nove martiri uccisi dai nazisti.
Iniziative come quella che RiminialtRa fanno salire sul colle di Covignano sono allora doppiamente meritorie. Riportano alla luce eventi che oggi sono già finiti e triturati nel dimenticatoio. Secondo: lo fa in maniera popolare ma non banale, semplice ma non sciatta. Mettendo in campo video, ricordi, protagonisti, libri, eBook e buona tavola.
La sollecitazione è arrivata da Guido Campana: “mettiamo in campo una iniziativa a ricordo dello sfondamento della Linea Gotica a Covignano”.
Il “covo” dei pensatori è il Bar Ilde: una delle testimoni oculari degli avvenimenti che segnarono la caduta definitiva delle truppe tedesche e la liberazione di Rimini e dell’Italia centrale, è proprio la “signora della piadina” di Covignano. RiminialtRa avregbbe voluto allestire una “rappresentazione” (sulla scorta di quanto realizzano con vigore a Montegridolfo) ma non c’è né il tempo né le forze economiche sufficenti. Esistono però le testimonianze dal vivo dei superstiti di quelle vicende filmati da Stefano Muccioli (capopagina riminese de il Resto del Carlino) in un dvd amatoriale in onore del padre, Pippo Muccioli. Interviste sui luoghi in cui si svolsero i fatti più drammatici della battaglia di Covignano, resa poi famosa da Amedeo Montemaggi. “Quelle immagini, quei volti, quei ricordi, sono il là sul quale abbiamo costruito il nostro spartito” ammettono in coro Mario Guaraldi e Mariolina Montevecchi. L’editore Bruno Ghigi che abitava nella casa di fronte a Villa Bianchi, dal canto suo, aveva pubblicato un’emozionante ricordo personale di quello stesso periodo.
Brani e ricordi sono stati raccolti in un primo volumetto che, di anno in anno, RiminialtRa vorrebbe ampliare aggiungendovi le testimonianze e le immagini dei tanti riminesi “protagonisti” di quegli eventi.
Ci sono le “note” tratte dal diario del parroco di quegli anni, Don Guerrino Angelini, la testimonianza dell’editore Bruno Ghigi, i ricordi – come se fosse oggi – di Guido Campana, Pippo Muccioli e Ilde Urbinati. Il volumetto (in formato eBook può circolare liberamente) sarà presentato ufficialmente in forma cartacea nel Teatro Don Oreste Benzi del Seminario Vescovile di S. Fortunato, venerdì 30 settembre alle ore 18,30. L’incontro proseguirà poi, per chi lo vorrà, in forma conviviale al Baretto della Buona Piadina.
A teatro l’ingresso è libero, dalla Ilde (uno dei templi della piadina riminese) è necessaria la prenotazione (10 euro a persona, chiamare Maria 3806413533), il libretto cartaceo realizzato da Guaraldi Editore si può portare a casa con un’offerta libera.
E immergersi in una lettura avvincente incontrando anche i messaggi di Radio Londra, tra i quali: «Il paradiso diventerà un inferno». Ogni riferimento al colle di Covignano, Rimini alta, è appropriato.
Paolo Guiducci