Agli esordi “Rimini foto di Settembre”, quest’anno prende il titolo di “Rimini foto d’Autunno”, è l’evento che ha aperto i battenti lo scorso 23 settembre. Protagonista: la fotografia.
Al pianterreno del Far, in piazza Cavour, ci sono le opere di Nino Migliori “Storie di luce e d’ombra-il bestiario dello Zooforo dell’Antelami fotografato a lume di candela”, prestate dalla Fondazione Magnani Rocca. Una tra tutte: “Il tuffatore”, una delle sue opere più celebri, scattata nel ’51 sul molo di Rimini e divenuta immagine simbolo di un’epoca. Non ci sarà solo “il tuffatore” ma altre foto dello stesso periodo e gli ultimi scatti di Migliori, di forgia neorealista, che fanno da contesto alla foto del ’51.
Il primo piano dedicato a “CF = 70a ⊂ (70A, 50aM), l’arte della fotografia, Archivi della Modernità-Venezia” di Elia Barbiani, Aria e Giorgio Conti. Il titolo è una formulazione alchemico-matematica, in grado di organizzare un pensiero sul concetto di arte modulare-multipla. In aggiunta all’approccio storico si associa il concetto della fotografia “vintage”, lo scopo è quello di rintracciare un pensiero tra le varie espressioni umane.
Ci spostiamo al Museo della città, ala nuova primo piano, dove sono esposte le fotografie di: Daniele Ferroni “Il collezionista di vetri”, Lorenzo Amaduzzi “Sottoterra, la Ville Noire sessant’anni dopo”, Lungofiume project di Silverbook produzioni, in “Fotografie Migranti”: immagini intempestive di “non persone” Patrick Tombola, Federico Sutera, Fabrizio Uliana e Giorgio Conti e infine Loris Menegazzi, Piero Turk “Le cose cambiano”.
Silvia Alzetta