Mercoledì 13 luglio il teatro Novelli di Rimini si è colorato di nuovi volti giovanissimi, spettatori di “Iqbal senza paura”, in sala alle ore 9.30. Patrocinato dall’Unicef, il lungometraggio è ispirato alla vera storia di Iqbal Masih: il bambino pakistano divenuto simbolo della lotta contro il lavoro minorile. Egli, infatti, a 4 anni lavorava già in una fabbrica di tappeti, in gravi condizioni di denutrizione, fino al 1992, quando ha avuto la forza di scappare di nascosto da quel luogo malsano. La morte precoce, a soli 12 anni, ha vestito subito il bambino con i panni di un “eroe”. Il registra del lungometraggio, Michel Fuzellier, ha rielaborato la vicenda aggiungendo un lieto fine pieno di coraggio e voglia di libertà. Il film, infatti, vuole evidenziare la positività del personaggio di Iqbal e mostrare un tema importante della realtà ad altezza di sguardo di bambino. Fuzellier, che la sera prima aveva ricevuto il premio Cartoon Club alla carriera, è stato anche partecipe durante la proiezione della mattina, incontrando perciò tutti i bambini presenti al teatro. Tutto questo organizzato da Cartoon Club, il festival internazionale del cinema d’animazione, del fumetto e dei games, che quest’anno raggiunge la sua 32esima edizione. A fine proiezione 3 bambini ci raccontano qualche dettaglio del film e le loro opinioni.
Gabriele e Lucio – 9 anni
Quale parte vi è piaciuta di più del film?
“Ci ha colpito la fine, quando sono stati arrestati tutti quelli che tenevano prigionieri i bambini”.
Vorreste anche voi essere degli eroi come Iqbal?
“Si, perché da solo ha salvato tutti i suoi amici”.
Giorgio – 9 anni
Cosa ti è piaciuto del personaggio di Iqbal?
“Il suo coraggio di scappare dalla fabbrica di tappeti”.
Pensi che anche tu, come il protagonista saresti riuscito a scappare?
“Assolutamente si, ce l’avrei fatta anche io”.
Chiara Giorgini