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Fermento sociale nel Mondo cattolico

oratorioIntento a purificare la Chiesa nel suo interno, Pio X non pose tuttavia ostacoli alla partecipazione dei cattolici alle votazioni in appoggio ai candidati liberali. Anche se il non expedit verrà formalmente abrogato solo nel 1919 da Benedetto XV, di fatto già nel 1904 venne abrogato e i cattolici votarono per contrastare l’avanzata dei socialisti. Ma per due volte, nel 1904 e nel 1909, i cattolici di Rimini non riuscirono a far eleggere il candidato liberale.

Solo alle elezioni del 1913 riuscirono a far eleggere sindaco l’avvocato Gaetano Facchinetti, contro il socialista Aurelio Valmaggi. Con l’introduzione del suffragio universale maschile, infatti, temendo un largo afflusso di voti socialisti, il conte Ottorino Gentiloni presidente dell’Unione elettorale cattolica, aveva garantito l’appoggio dei cattolici ai candidati liberali, purché in cambio fossero accettate le richieste confessionali (finanziamenti alla scuola cattolica, no al divorzio, giurisdizione separata per il clero…).
Dopo l’elezione di Facchinetti, però, ci furono violente manifestazioni da parte di repubblicani e socialisti, alle quali venne risposto dalla forza pubblica in maniera sproporzionata; tutto questo, rivelativo di un malessere sociale profondo, fece temere  ai cattolici più avvertiti che l’essersi identificati con i candidati governativi potesse rischiare di mettere a repentaglio la credibilità della Chiesa presso i contadini e gli operai, sempre più investiti dalla propaganda socialista. Per questo venne intensificato l’ impegno nelle opere caritative.

Nonostante la pretesa dello stato di “laicizzare” la beneficenza, la Chiesa riminese, nel primo decennio del secolo, riesce a dar vita ad una pluralità di iniziative, che mostrano una notevole genialità inventiva: presso le parrocchie della diocesi vengono istituite le Casse rurali (nel 1914 se ne conteranno 16); viene istituito l’Aiuto materno per l’assistenza alle madri povere e alla primissima infanzia; nasce un’ opera pro emigranti; si raccolgono aiuti per coloro che sono stati colpiti da alluvione…

Tuttavia è particolarmente sul piano dell’associazionismo cattolico che la Chiesa dà prova di grande vitalità. Nel 1911 si costituisce la Direzione diocesana di azione cattolica, che l’anno successivo organizza un’adunanza Pro organizzazione giovanile. Nel documento finale si auspica il sorgere di gruppi di giovani in tutte le parrocchie sul modello dei circoli già esistenti, intitolati l’uno a Luigi Tonini, l’altro a Luigi Contessi.
In questi anni don Cavalli e don Baravelli, a loro volta, fondano una frequentatissima scuola di catechismo, divisa in due sezioni per età, dedicate rispettivamente a san Tarcisio e a san Luigi.

Ma le fratture sociali, culturali, religiose e politiche emergono ancora una volta in occasione degli scioperi – la settimana “rossa” – del giugno 1914, anche se a Rimini le manifestazioni non raggiungono la violenza registrata nelle altre città romagnole.
Fratture destinate a passare, per il momento, in secondo piano allo scoppio della prima guerra mondiale.

(7 – continua)
Cinzia Montevecchi

Nella foto: Gli oratori riuniti di “San Tarcisio” e “San Luigi”, al centro don Baravelli e don Cavalli, 1914 (Istituto Storico della Resistenza)