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Chiesa Sacro Cuore di Gesù – Come un’Araba fenice risorse nel 1994

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Chiesa Sacro Cuore di Gesù – Tra le due guerre mondiali del 1900 ed un continuo impulso di villeggianti estivi, con un contestuale aumento dell’economia turistica, don Settimio Antonioli, parroco di Santa Margherita a Bellaria, oltre che ad aprire oratori e cappelle maggiormente a ridosso del mare e della popolazione – di conseguenza distanti dalla chiesa titolare – decise di costruire una vera e propria Chiesa per far fronte a tale esigenza. Tutto questo grazie anche ai fratelli Biagio, Pio e Lino Vasini, figli di Girolamo, che nel 1929 donarono alla parrocchia di Santa Margherita un appezzamento di terreno poco distante dal mare.
Si costituì proprio in quell’anno un comitato in larga parte di bagnanti, coordinato dalla signora Emilia Nava, consorte del generale Umberto Troller, allo scopo di reperire fondi per la costruzione di un centro di culto. Il progetto dell’edificio venne gratuitamente curato dall’ingegnere Enrico Poggiali di Ravenna.
Mons. Vincenzo Scazzoli, Vescovo di Rimini, benedì solennemente la prima pietra. La nuova Chiesa, dedicata al Sacratissimo Cuore di Gesù, venne completamente realizzata nell’estate del 1935 con una spesa complessiva di circa £ 92.000: una somma, allora rilevante, frutto dell’entusiastica collaborazione dei bellariesi e dei villeggianti.
Don Settimio però non fece l’inaugurazione della chiesa alla fine di quell’anno, considerando l’interruzione stagionale e la mancanza di villeggianti. E cosi, tale luogo, venne inaugurato il 4 giugno 1936, 80 anni fa.
Don Settimio Antonioli iniziò ad officiare la messa a Bellaria mare, alternandosi col cappellano don Salvatore Genghini. Due sacerdoti di temperamento e cultura diversi. Il parroco, viso malinconico, predicatore appassionato, dalla voce calda e la parola suadente, avvinceva il numeroso pubblico con colte orazioni; l’altro, bonario e comunicativo, dall’oratoria approssimativa e sbrigativa, soddisfaceva più modeste esigenze popolane. La “staffetta” di don Antonioli con don Genghini prima, e don Luigi Lonfernini poi, duro fino al 1947.
Con decreto della Curia vescovile di Rimini, firmato da monsignor Luigi Santa, in data 3 giugno 1947, veniva smembrata la parrocchia di Santa Margherita ed eretta in Vicaria Curazìa autonoma la chiesa del Sacro Cuore di Gesù di Bellaria Mare. Contestualmente, era nominato Curato della predetta chiesa don Giuseppe Canini.
Una chiesa che si sviluppò enormemente negli anni con il campanile, la casa dei sacerdoti e delle attività di catechismo, il teatro parrocchiale ed altro ancora.
Con il pensionamento di don Giuseppe, giunse a reggere l’ufficio di parroco don Pierpaolo Conti. Dopo pochi anni dal suo arrivo, la situazione della “vecchia” chiesa aveva bisogno di una riconversione definitiva: allargarla, sistemarla e renderla efficiente con gli ultimi impianti tecnologici.
E così nell’inverno 1992-93 la chiesa venne completamente demolita, salvando materialmente tutti i mattoni faccia a vista e successivamente completamente ricostruita. La nuova re-inaugurazione avvenne il 14 ottobre 1994.
Da allora, la chiesa del Sacro Cuore di Gesù è un simbolo del nostro paese, un luogo di incontro e di preghiera, un momento efficace anche per i tanti villeggianti che, oltre al sole e al mare, desiderano recuperare quel momento di fede che, a volte, potrebbe essere stato tralasciato per le attività lavorative.

Mario Foschi e Raffaello Dellamotta