La palla ovale c’è. Le scarpette bullonate pure. E ci sono anche i famosi guanti multicolorati. Casco e protezioni, però, no. Quelli rimangono negli spogliatoi. Perché nonostante si parli di football, il contatto fisico e vietatissimo. Impossibile? Mica tanto se si gioca a flag football. Una disciplina che in Italia è poco conosciuta, ma che nel resto d’Europa, e soprattutto in America, ha migliaia di atleti che ogni settimana danno vita a partite spettacolari e divertentissime. Chi volesse capirne un po’ di più prenda in mano la sua agenda e metta un bel circoletto rosso su domenica 29 maggio: sul campo sportivo di “Torre Pedrera” prenderà inizio, infatti, il campionato italiano di «flag football» con oltre dieci squadre che arriveranno da tutto lo Stivale per la prima «concentrazione». Perché Rimini? Qui in Riviera da un paio d’anni una quindicina di persone, tra uomini e donne, ha iniziato a praticare questa disciplina.
“Alcuni di noi – sottolinea Giuseppe Lombi, giocatore e vera anima della società – sono reduci dei vecchi Marlins, la squadra che per diversi anni ha preso parte al campionato di football americano quello sì con casco e protezioni. L’età e qualche acciacco in più ci ha convertito (ride, ndr) in flagger e devo dire che anche per gli… anta è un bellissimo sport”.
Bellissimo e divertentissimo perché ti fa tornare anche un po’ bambino grazie al modo di «placare» l’avversario.
“Il flag football è uno sport di squadra molto simile al football americano del quale utilizza la stessa palla, la differenza rilevante è determinata dall’assenza del contatto fisico in quanto l’avversario non viene fermato tramite il placcaggio, bensì prendendo una bandierina (flag appunto) che è attaccata alla cintura, determinando così l’interruzione dell’azione. Le bandierine sono collegate a delle apposite cinture, che possono essere di due diversi tipi: triple threat o sonic. Diciamo che per i più romanici può far pensare al gioco dello Scalpo”.
Poche le regole.
“Il campo è lungo circa 70 yarde, comprese le zone di meta, e largo circa 25 yarde. La partita dura 40 minuti ed è divisa in due tempi da 20 minuti ciascuno. Qualsiasi azione di gioco si ferma quando al portatore di pallone viene tolta almeno una bandierina (deflag). Ai fini del posizionamento della palla sul campo da gioco, vale il massimo avanzamento del pallone. Ogni squadra, partendo dalle proprie 5 yds, ha a disposizione quattro tentativi (down) per superare almeno la metà campo; e successivamente altri quattro per raggiungere la zona di meta (end-zone). Ogni meta (TD) vale sei punti. Dopo che una squadra ha segnato un TD può incrementare il suo punteggio con un ulteriore tentativo da 5 yard, oppure con uno da 12; la trasformazione vale un punto nel primo caso, due nel secondo. Un’altra maniera per incrementare il proprio punteggio sono le safety, ovvero togliere la bandierina (deflag) ad un giocatore dell’attacco all’interno della sua area di meta (end-zone) prima che ne possa uscire o avvenga il lancio del pallone; in questo caso vengono assegnati 2 punti alla squadra che ha effettuato il deflag”.
Domenica prossima, la prima data del campionato italiano vedrà coinvolta proprio Rimini.
“Sarà una bellissima giornata, sia dal punto di vista climatico, almeno lo speriamo, sia da quello prettamente sportivo. Ci saranno diversi eventi collaterali e una sorpresa per gli amanti della birra visto che il nostro sponsor che ringrazio pubblicamente, è il Rose&Crown. Invito tutti a venire a fare un salto perché vi divertirete sicuramente”.
L’obiettivo della società, però, è anche un altro.
“Vorremmo che il flag football fosse portato nelle scuole e ci stiamo attivando proprio per questo. Oltre ad essere uno sport intelligente perché unisce allo spirito di squadra anche capacità decisionali importanti, è uno sport sicuramente completo. Durante il gioco tutte le masse muscolari sono coinvolte in maniera omogenea: scatti, cambi di direzione, lancio del pallone, salti, corsa all’indietro, ricezione in movimento, portano a relazionare le azioni del proprio corpo con lo spazio circostante. Chi volesse avere più notizie può far riferimento alla nostra pagina Facebook «MarlinsRimini.flagfootball» oppure venire al parco Marecchia dove ci alleniamo nei fine settimana”.
Insomma, domenica 29 maggio non prendete impegni e fate un salto al campo di Torre Pedrera.
Francesco Barone