Vici, azienda di Santarcangelo, specializzata in sistemi di automazione industriale, sbarca a Shanghai con una linea tutta sua di macchine a misura ottica e un punto vendita in franchising. Prima ancora aveva aperto filiali in Europa (Germania e Olanda) e conquistato gli Stati Uniti. Una scalata che ha permesso di passare, in cinque anni, da 60 a un centinaio di dipendenti
Vici sbarca a Shanghai, città di oltre 14 milioni di abitanti, da tutti considerata la capitale economica della Cina, e dimostra che un’impresa che voglia crescere, spinta anche dalla crisi, deve necessariamente guardare lontano. Ne parliamo con Luca Vici, Amministratore Delegato, giovane imprenditore di seconda generazione e membro della Giunta della Camera di Commercio di Rimini.
“Noi siamo nati, nel 1977, progettando e costruendo, per le maggiori aziende nazionali ed estere, sistemi di automazione industriale (quadri elettrici, banchi di prova, isole robotizzate, ecc.) su commissione, quindi come terzisti” ricorda l’AD. “Ciò vuol dire che il nostro prodotto viene incorporato in una macchina, che porta però il marchio del cliente. Facciamo un lavoro di pregio, tecnologicamente avanzato, con una rete di fornitori all’altezza, ma non si vede. Abbiamo riflettuto su questa limitazione e dopo averci pensato un po’, intorno al 2010, abbiamo deciso di presentarci sul mercato con un prodotto interamente nostro, con marchio Vici”.
Non è stato facile per questa azienda di Santarcangelo. Ci sono voluti un paio d’anni di ricerca ma alla fine ne è nata una linea di produzione che si chiama “Vici Vision”.
“Si tratta di macchine a controllo ottico che misurano, con una precisione quasi assoluta, dalla micro viteria per intenderci, le viti delle implantologie dentarie fino ai meccanismi interni degli orologi, per finire con gli alberi a camme e di trasmissione dei motori e molto altro. L’unica condizione – precisa Vici – è che i pezzi di cui controllare le misure devono essere di forma rotondeggiante. Ma abbiamo provveduto anche a questa limitazione e dalla prossima primavera 2016 metteremo sul mercato una nuova macchina di misura ottica, che abbiamo chiamato Metrios, facilmente sistemabile in officina, con cui sarà possibile misurare anche elementi piani come pezzi tranciati, stampati metallici e plastici, elementi punzonati, ecc. (anticipazioni si possono vedere su: www.metrios.net)”.
Questo, aggiunge Vici, “non vuol dire essere usciti dal settore dell’automazione industriale, che continua ad essere una parte importante della nostra attività, ma semplicemente aver ampliato la gamma delle produzioni, consentendoci di farci conoscere meglio”.
DESTINAZIONE CINA… E NON SOLO
Dei 45 milioni di fatturato complessivo, le nuove macchine a misura ottica contribuiscono per il 30 per cento, mentre tutto il resto viene sempre dai sistemi di automazione industriale. Però con una differenza: l’80 per cento del fatturato delle macchine a misura ottica si fa all’estero. In sostanza: le nuove macchine sono l’arma di sfondamento della ditta Vici nei mercati globali.
Non che i componenti dell’automazione industriale non andassero all’estero, ma divenendo parti di altri marchi, l’export avveniva per via indiretta. Con i prodotti a marchio, Vici lo fa invece in prima persona. A questo salto di qualità si deve l’inaugurazione, nel 2015, dopo un paio di tentativi andati a vuoto, di un punto vendita in franchising a Shanghai. Una sorta di importatore principale, con capitali interamente cinesi, che avrà anche il compito di costruire, sul vasto territorio asiatico, una rete di sub agenti.
“Nel 2015 – continua Luca Vici – abbiamo avuto le prime vendite, il 2016 sarà un anno di transizione, nel 2017 ci attendiamo il decollo pieno. La Cina, oltre ad essere grande, è anche un mercato difficile, per questo, dal prossimo gennaio, un nostro dipendente si trasferirà per un anno a Shanghai e affiancherà il direttore della Vici cinese. Per accompagnarlo, ma anche per conoscere meglio e più da vicino questo mercato”.
Ma l’espansione di Vici non si ferma, perché oltre a sbarcare in Cina, impresa non facile, questa impresa ha aperto una filiale – questa volta di proprietà – vicino a Stoccarda, in Germania, paese notoriamente evoluto in campo meccanico e tecnologico, proprio al cospetto del loro maggiore concorrente. Della serie: anche le imprese italiane, se fanno prodotti di qualità e sono serie, ce la possono fare, senza nessun timore riverenziale.
La serietà nei comportamenti, ci dice Vici “vuol dire puntualità nelle consegne, rispetto degli standard, ecc. Un valore aggiunto che in Germania ha quasi la stessa valenza della qualità del prodotto. Non è stato facile: all’inizio abbiamo trovato molta diffidenza, e i primi due anni non abbiamo venduto niente. Poi, però, quando la diffidenza si scioglie e subentra la fiducia, il mercato ti premia. Nel 2015 abbiamo venduto bene, tanto che per noi è diventato il secondo mercato dopo l’Italia. Il modello franchising è la strada che intendiamo percorrere per costruire la nostra rete di vendita. Nel 2014 abbiamo aperto anche Vici Vision Benelux, con sede in Olanda. Continueremo con questa modalità dove individueremo delle opportunità”.
Indipendentemente dall’apertura di filiali all’estero, le macchine Vici comunque si vendono in tanti altri paesi come: Repubblica Ceca, Francia, Spagna, Regno Unito, Svizzera e Stati Uniti.
In azienda, ad occuparsi delle esportazioni sono cinque persone: un responsabile marketing e commerciale, più tre manager d’area, coadiuvati da altre due dipendenti che si occupano dell’assistenza (service) all’estero. Per tutti è obbligatoria la conoscenza almeno dell’inglese.
L’Azienda ha un sito plurilingue in cui illustra, anche con filmati, i suoi prodotti, ma lo strumento principe per farsi conoscere sono le fiere di settore, in Europa e nel mondo (Brasile, India, Cina, ecc.).
Vici non pratica ancora commercia on line, ma è una modalità di vendita che potrebbe essere sperimentata, spiega l’imprenditore, con la nuova stazione di misura ottica “Metrios”.
IN CINQUE ANNI 40 ADDETTI IN PIU’
Attualmente, la ditta Vici dà lavoro ad un centinaio di dipendenti, nel 2011 erano una sessantina. Investire in ricerca e innovazione dunque paga, in termini di crescita aziendale, ma anche di nuovi posti di lavoro. E se si fa innovazione i profili richiesti sono medio-alti, proprio quelli di cui c’è, in questo territorio, maggiore carenza. Nell’Ufficio Ricerca e Sviluppo di Vici lavorano dieci persone, tutti periti e ingegneri, più altri quindici addetti all’ingegnerizzazione (engineering), reparto dove l’idea e l’innovazione sperimentata in laboratorio deve essere resa producibile, cioè trasferibile sulle macchine.
A proposito di territorio, ecco emergere anche in questa azienda alcune criticità. Il manager sottolinea innanzitutto la mancanza di un aeroporto con collegamenti internazionali. “Questo fa perdere molto tempo, per i tanti cambi che ci sono da fare quando si va in giro. Però – conclude Luca Vici – Rimini e il nostro entroterra piacciono molto ai nostri partner e visitatori, tanto che se devono tornare, si portano anche la famiglia. E poi il cibo e i buoni ristoranti fanno la loro parte!”.