La sua azienda è tra le prime in Italia ad aver intuito le (quasi) infinite potenzialità dei droni. Sicurezza, soccorso, monitoraggio, termografie, riprese video (tutto senza scarichi inquinanti) sono solo alcune delle applicazion. Fabio De Matteis e il suo DroneBase
I droni, questi impensabili robot che riproducono capacità umane e da super-eroe, sono forse l’oggetto più straordinario inventato recentemente, destinato ad avere un roseo futuro. Esistono modelli che salvano vite, consegnano posta e farmaci, sono indossabili (gli ultraleggeri si aggirano sui 390 grammi) che usano gli amanti di sport estremi (videomaker); c’è persino il modello con la funzione pedinamento; una volta impostata, il drone segue il suo “padrone” ovunque. Altri modelli sono stati progettati per video sorveglianza e utilizzo sociale: esiste infatti il drone medico, bagnino, poliziotto, postino, ma si pensa che, in un futuro molto prossimo, i droni verranno sempre più impiegati in situazioni di emergenza o nell’agricoltura di precisione. Per i droni ogni giorno si inventano tecnologie sempre più sofisticate e all’avanguardia, inoltre sono ben accetti dalla Green Economy perché ideati con filosofia eco-friendly (regime produttivo eco-compatibile senza scarichi inquinanti).
Nel territorio riminese c’è un giovane in grado di creare questi oggetti di alta tecnologia, facendo crescere in poco tempo un’impresa dalle possibilità impensabili.
“La creatività è al centro del nostro lavoro” afferma Fabio De Matteis dal suo laboratorio in via San Gottardo, a Rimini. Con lui un team di professionisti e ricercatori tecnologicamente all’avanguardia.
Sales Manager, 38 anni, De Matteis è titolare di DroneBase Visual Evolution, una delle prime aziende in Italia ad affacciarsi al mondo dei droni civili.
Quali studi ha fatto?
“Il Liceo scientifico (Serpieri) e qualche anno di Ingegneria Edile, poi la mia passione per le tecnologie e le riprese video mi ha fatto intraprendere un primo lavoro: otto anni fa fornivo apparecchiature (telecamere, sistemi di trasmissioni video per auto, moto da corsa o auto da rally) per riprese sportive abbinate a sistemi di trasmissioni per motor-sport, motor-racing. Proprio allora comparivano sul mercato i primi droni e abbiamo sfruttato l’occasione per iniziare con le riprese aeree. La mia èquipe operava servendosi di questo nuovo strumento; dalla banale ripresa aerea per eventi live o per fini di marketing pubblicitario siamo arrivati a traguardi sempre più tecnici, specifici e sofisticati, fino ad effettuare ispezioni termografiche, mappatura del territorio, topografie, e così via”.
Quando si è costituita la ditta?
“Nel 2008, il drone è arrivato poco dopo; essendo una tecnologia abbastanza recente, siamo stati fra i primi in Italia a servirci di questo particolare oggetto già dagli esordi”.
Quanti dipendenti ha?
“Quattro interni, e lavoriamo con 3-4 freelance e consulenti esterni”.
Svolgete corsi per formare figure professionali in grado di usare i droni?
“Si, i corsi teorici SAPR all’utilizzo, sono obbligatori per legge; noi forniamo il prodotto e facciamo formazione teorica e pratica”.
Avete la possibilità di far vedere il drone in azione?
“Si, ogni nostro cliente, all’ acquisto del prodotto, viene accompagnato in un cammino di formazione; si parte da un corso pratico nel nostro campo volo a Vergiano”.
Fornite assistenza?
“Per essere professionali oggi è necessario completare e chiudere il servizio; il drone non è un prodotto così scontato da utilizzare. Oltre al corso, che permette al cliente alle prime armi di impratichirsi, c’è tutta una formazione successiva nella specificità degli utilizzi”.
L’Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile) ha riconosciuto i vostri corsi per le “regole dell’aria”?
“Si, la parte teorica si fa in sede oppure on-line. I nostri clienti hanno accesso ad una piattaforma (on-line) nella quale possono fare l’esame. Viene poi rilasciato un attestato che permette di accedere ad un percorso ben definito; senza la teoria, non si può accedere all’utilizzo professionale del mezzo”.
Il drone si può noleggiare?
“Noi facciamo noleggio non a giornata, ma come fosse un leasing, da 24 a 60 mesi”.
Quanto costa?
“Dipende dalle funzioni, la cifra minima per un periodo più lungo dei 60 mesi è di circa 50-60 euro al mese”.
Torniamo a lei, quale hobby aveva da bambino/ragazzo?
“Tendenzialmente l’elettronica, una grande passione fin da bambino”.
Ma suo padre, Militare dell’Aeronautica, non le ha forse trasmesso il primo amore per il volo?
“Può darsi, ho frequentato spesso il 5° stormo dell’aereoporto militare. Lui era un tecnico militare; l’ho sempre visto lavorare su aerei, tra motori e pezzi smontati, penso però che il volo affascini chiunque. Vedere dall’alto è un’altra cosa, una prospettiva inusuale. Ho fatto provare quest’esperienza a un bambino, gli ho fatto indossare degli occhialini riproducenti l’occhio del drone: mi ha detto emozionatissimo: Mi sento Peter Pan, mi sembra di volare!”.
Quando ha capito di avere buone possibilità lavorative col drone, come si è organizzato?
“E’ nato un team; ci siamo impegnati di più, studiando e perfezionando di più, per fabbricare i primi mezzi, marchiati DroneBase, costruiti interamente da noi su richiesta dei clienti”.
Gli specialisti sono di Rimini?
“Si, sono di Rimini e sono giovani. Due di loro non hanno neppure 35 anni. Andrea iniziò qui con stage formativo, avendo finito l’Itis. è lui il progettista, fa i rendering in 3D; il progetto nasce dalle sue mani sulle idee di un gruppo”.
Ci può dire l’uso civile del drone?
“Faccio alcuni esempi: c’è richiesta di una ripresa per vedere un luogo inaccessibile, oppure occorre portare in alto dei sensori per analizzare lo smog… Posso effettuare anche termografia aerea, ispezioni termografiche di pannelli solari, classe energetica degli edifici, ispezionare linee elettriche, tralicci, fare monitoraggio; tutti impieghi in cui normalmente occorre una persona, la gru, l’elicottero o un aereo”.
E nel campo protezione-sicurezza?
“Si può praticare video-sorveglianza aerea durante eventi o manifestazioni, abbiamo un punto di vista dominante che offre un’idea d’insieme”.
Si può trasportare merce?
“Si, un esempio è quello delle piattaforme a Ravenna; spesso necessitano di pezzi di ricambio, anche piccoli, in tempi molto rapidi. Per il percorso, ad alcuni chilometri dalla costa, un drone impiega 10 minuti, senza rischi e con pochissima spesa (in centesimi). Un elicottero invece non sempre è disponibile (sono pochi, i costi d’impiego sono alti e occorre un pilota). Se cade un drone, pazienza, sono tutti dotati di paracadute e sistemi di sicurezza”.
Vengono telecomandati?
“Si, volo automatico. Si programma dal computer ad un punto preciso (ci basiamo su mappe Google); il drone mi dice quanto tempo impiegherà a raggiungere la meta, con uno scarto minimo”
Con quale energia viaggia il drone?
“Elettrica, a batteria, quindi eco-friendly, non rilascia scarichi. Ha batterie al litio”.
Si possono fare modifiche sul modello base?
“E’ ciò che ci piace di più; partiamo da modelli standard, e personalizziamo in maniera anche estrema. Abbiamo progettisti validi e macchinari che operano tagli di carbonio, modellazione di metallo e così via”.
I droni vengono anche impiegati in agricoltura per sviluppare tecniche di lotta integrata…
“Siamo in fase sperimentale; in Italia l’Università di Ancona sta facendo studio e ricerca con un nostro drone”.
Il drone ha anche un utilizzo di tipo sociale?
“Sì, e posso usarne più di uno contemporaneamente perché vola in autonomia. L’operatore si occupa del monitor che può rilevare dispersi in una zona boschiva o dove si fa trekking. Abbiamo un rapporto di collaborazione con le Comunità Montane; spesso ricevono allarmi o S.O.S da persone anche in grave difficoltà. La popolazione deve sapere che non c’è neppure un elicottero per ogni zona forestale, spesso si va in prestito ai Carabinieri, la GdF, ce n’è uno nel raggio di 100 km. Il costo d’impiego è molto alto (l’elicottero costa circa 50/60 euro al minuto). Per il drone, una volta acquistato il mezzo, il volo di un’ora costa solo la ricarica della batteria. Non c’è usura, non c’è pilota; ammortizzato il bene il costo d’impiego è bassissimo. Un’ora di volo costa circa 0,10 centesimi, il costo di un elicottero è migliaia di volte superiori”.
Ma di quale materiale è fatto un drone?
“Sono materiali ultraleggeri; carbonio, alluminio e leghe come il titanio. Il concetto è leggerezza e robustezza. Leggerezza vuol dire tanto tempo in volo. Ogni etto che aggiungo sono minuti di volo che perdo”.
Gli enti pubblici e le forze dell’ordine acquistano droni?
“Per il 99% vendiamo ad aziende e professionisti. L’abbiamo venduto alla GdF, ai Carabinieri, alla Protezione Civile, a Rimini pochissimi affari e in Romagna nessun cliente. Quelli buoni partono da Marche e Puglia”.
Laura Carboni Prelati