Vicariato Valmarecchia – Un Percorso da adulti nel quale parla la vita Ore 21. Toc toc. Sergio bussa, Gloria apre la porta ed è pronta ad accoglierlo. Poi arriva Leonardo, la moglie Teresa, la Lella. E ancora Giorgio, Simone, la Grazia. Arrivano in tanti: saranno una ottantina di persone – tutte comodamente sedute – don Paolo Conti prende la parola. Vengono da sei parrocchie del Vicariato Valmarecchia, si incontrano una volta al mese, sempre al giovedì. Diverse coppie di sposi, alcuni trentenni e quarantenni, i cinquantenni sono il nucleo forte. È un vero percorso, il loro, un “Percorso di formazione per cristiani adulti missionari”.
Animato dal desiderio di “formare adulti cristiani e tradurre la missione straordinaria lanciata dalla Diocesi in questo anno santo della Misericordia” spiega il parroco di Villa Verucchio. A don Pier Paolo Conti e al Consiglio pastorale l’invito del Vescovo Lambiasi di dar vita ad un percorso formativo per gli adulti, per risvegliare la fede e per rendersi disponibili alla missione, è subito suonato intonato. Una sinfonia sulla quale la parrocchia ha inteso suonare una nota tutta sua, cercando di adattare la proposta alla realtà locale. Il risultato è questo “Percorso”. Poi, in Vicariato, è emersa la sintonia con Don Cristian e con le parrocchie a lui affidate, Sant’Aquilina e San Pio X: così è nata una équipe interparrocchiale composta da otto persone che prepara gli incontri, seguendo la traccia che il Vescovo di Rimini prepara mensilmente con passione.
Parte il messaggio, si ricorda a tutti – anche con una mail o una telefonata – il giorno fissato. “La fedeltà all’incontro è importante” fa notare don Paolo. Al centro ci sono i contenuti della fede cristiana: la croce gloriosa, la parola di Dio, la misericordia, l’Eucarestia… I fondamenti da rivivere o riscoprire. Altrettanto importante è il metodo adottato per declinare i temi scelti. Un metodo vivo, vivace, stimolante e creatore di vita. “La fede tocca le persone quando intercetta le soglie della vita, dove aumentano le domande e l’attesa per una risposta e per una maggiore comunione” è convinto Luciano. All’accoglienza e al canto segue la parola di Dio, sempre al centro della serata. Un breve commento lascia il testimone ad una testimonianza personale. Matteo, della Casa Madre del Perdono di Montecolombo, è l’ultimo dei testimoni che han preso la parola. Gli interventi di queste persone comuni “danno il senso di come la Parola si incarna nella vita quotidiana, e di come la fede sia accessibile a tutti”.
La serata ora cambia di nuovo marcia. L’assemblea si divide in otto piccoli gruppi, tutti forniti di un coordinatore. Il gruppo ulteriormente ristretto “favorisce la conoscenza e la familiarità tra le persone” fa notare don Cristian Squadrani. Alla Parola e alla testimonianza segue il silenzio, una preghiera e una riflessione personale di 10 minuti. Poi fraternamente si condividono 20 minuti di dialogo rispettoso, “parla la vita”. Si ritorna tutti assieme, in cerchio. È il momento della consegna mensile. Si è ricevuta la Parola di Dio? Gli adulti ricevono il Vangelo con l’invito a leggerne un passo ogni giorno. Si è affrontata la Misericordia? I sacerdoti consegnano l’immagine del Sacro Cuore , con le Opere di Misericordia, e l’impegno a viverle nei 30 giorni seguenti. Alla Traditio segue la Redditio: nell’incontro successivo ciascuno può raccontare come ha vissuto la proposta mensile. Quale frase del Vangelo lo ha colpito, quale opera di misericordia è riuscito a compiere. Per qualcuno il “Percorso” è un aiuto per il cammino personale, per altri è un sostegno al servizio prestato in parrocchia. “Altri speriamo che domani si rendano disponibili per le nuove strade della Missione” aggiunge don Pier Paolo. Ma tutti cercano di far battere un cuore convertito, capace di compassione e di mobilitarsi sempre il bene.
Paolo Guiducci