La Fondazione Agnelli indica le migliori scuole di tutta Italia. Anche la provincia di Rimini ha la sua graduatoria, utile per i giovani che devono scegliere il proprio percorso di studi dopo la terza media. Ma ancora più utile è capire quali saranno, nei prossimi anni, le richieste da parte delle imprese
Per il secondo anno consecutivo il progetto EDUSCOPIO della Fondazione Agnelli offre l’opportunità di elencare le migliori scuole del territorio, su dati degli anni accademici 2010/11 fino al 2012/13, con agli esami universitari sostenuti entro la primavera 2014, in base a tre semplici indicatori: il voto medio alla maturità degli immatricolati all’università; la media dei voti ottenuti all’università; i crediti ottenuti. Sono considerati solo gli studenti che, terminata la maturità, si iscrivono all’università. Questo non avviene in modo uniforme per tutti gli indirizzi, per cui si oscilla, rimanendo in provincia di Rimini, dal 93 per cento dell’indirizzo classico, a meno del 50 per cento dell’indirizzo tecnologico.
La graduatoria delle scuole risponde all’Indice FGA, che esprime una sintesi degli indicatori utilizzati. Il risultato è una piccola guida per genitori e ragazzi che, finita la terza media, devono scegliere l’istituto cui iscriversi. Operazione che richiede però un primo passaggio: cercare di capire dove va il mercato del lavoro, che rappresenta per tutti lo sbocco finale. Questo per evitare, in futuro, il ripetersi del paradosso di avere persone poco preparate e aziende che non trovano il personale di cui hanno bisogno. Sta succedendo in Europa, dove nonostante i 23 milioni di senza lavoro, il 39% delle imprese dichiara di non riuscire a trovare il personale giusto.
Percentuale che in provincia di Rimini appare più contenuta e riguarda, secondo l’indagine Excelsior 2015 sulle previsioni di assunzione, il 7% delle assunzioni non stagionali, con una maggiore concentrazione nella sanità e meno nel turismo. Rispetto a Rimini, in Emilia Romagna e in Italia, le percentuali sono quasi il doppio.
Questo non esime dal seguire con attenzione cosa sta accadendo nel mercato del lavoro locale, europeo e mondiale. In primo luogo c’è tutto il filone dell’innovazione tecnologica, dai robot ai computers, che sostituiranno in misura crescente i lavori più ripetitivi, all’uso delle stampanti 3D, oramai presenti in tutte le migliori aziende. Nel campo tecnologico l’Italia e Rimini hanno molto da recuperare: in un rapporto recente che ha stilato, combinando tecnologia, talento e tolleranza, un Indice Globale di Creatività l’Italia si è classificata al 21mo posto tra 139 nazioni dopo, tra gli altri, Stati Uniti, Svezia, Germania, Francia e Spagna (Martin Prosperity Institute, The Global Creativity Index 2015)
Il futuro del lavoro punta su qualifiche medio-alte per cui è meglio prepararsi in tempo. Sapendo anche che le aziende domandano competenze tecniche e trasversali insieme, come: saper lavorare in gruppo, capacità di risolvere problemi, creatività, conoscenze delle lingue per dialogare con l’estero.