La Belle Époque, tra spensieratezza e amore per la bella vita. Anche a Rimini, sul suo lungomare nei primi decenni del Novecento. A raccontarla è “La prima stagione”, un’esposizione di 450 immagini inedite, appartenenti al patrimonio dell’avvocato riminese, Alessandro Catrani, da diversi anni redattore della rivista riminese Ariminum e grande collezionista di fotografie storiche della Rimini del primo Novecento.
È la vita che si anima sul lungomare riminese, nei viali adiacenti, come l’attuale Viale Principe Amedeo, un tempo Viale dei Bagni, quella che i fotografi romagnoli immortalano con la loro arte a partire dalla seconda metà dell’Ottocento e nel primo decennio del Novecento.
Una storia, quella della Rimini balneare che risale al 1843, quando i conti Alessandro e Ruggero Baldini inaugurarono alla presenza del Cardinal legato Luigi Panicelli il primo stabilimento balneare di Rimini, lo Stabilimento Bagni.
“Sono immagini da cui emerge il passato di una città – ha detto l’assessore alla Cultura di Rimini, Massimo Pulini – che oltre a paesaggi che fermano il tempo è capace di restituirci attraverso questi scatti fotografici l’anima delle persone”.
Si possono vedere il centro della movida dell’epoca, il Kursaal e l’Idroterapico. C’è poi il Grand Hotel, il simbolo del ‘900 balneare riminese nel mondo, destinato ad accogliere i turisti di gran classe. E poi, per non farsi mancare nulla, una piattaforma di legno, che tutti gli anni veniva costruita sul mare a Maggio e smontata all’inizio dell’autunno: un’isola sul mare, al centro della quale, sotto un’elegantissima capanna a forma di chiosco, come una pagoda cinese, racchiusa da un telone a righe multicolori, la borghesia del tempo poteva trovare riposo, prima di scendere a farsi un bagno, passando dai camerini laterali.
Ci sono le immagini che raccontano l’esibizione di Bufalo Bill con la sua truppa nell’arena a cielo aperto, con un pubblico festoso ed esultante. C’è spazio anche per una singolare e originale “Battaile des Fleurs”, una gara alla quale potevano prendere parte vetture pubbliche e private, trainate da due o più cavalli e le automobili. Ma non solo. Rimini nei primi anni del Novecento diviene luogo in cui l’aviazione con i suoi aerei dà spettacolo. Tra le foto della grande Riunione Aviatoria, c’è ne è anche una che immortala su un monoplano, una delle dive del cinema muto dei primi anni del Novecento, Lyda Borelli.
La Rimini balneare però non è solo un luogo di festeggiamenti e lazzi. È anche un luogo in cui si svolgono attività con intenti benefici.
A testimonianza di ciò le foto che ritraggono la cittadinanza che dona rose da essere vendute durante la tradizionale Festa delle Rose, presso lo Stabilimento Bagni. E poi c’è lo spazio per le foto che ritraggono la regina dei salotti riminesi del primo Novecento, la contessa Bianca Aventi Rovella di Sorrivoli, detta Blanche.
Non mancano neppure le foto che ritraggono le ville e i villini del lungomare riminese, che durante la Belle Époque riminese pullulano di artisti, musicisti e uomini di cultura e di potere che tra una conversazione e l’altra nei salotti, vogliono godere della brezza marina. C’è la Villa Luppis, dal rifacimento della quale ha preso vita uno degli odierni alberghi del Viale Regina Elena, l’Hotel Augustea. C’è anche Villa Olga, proprietà di Ermete Novelli. E poi i villini di Viale Vespucci: “Vissi d’arte”, una villa meta di musicisti, artisti e letterati e il Villino dei conti Mattioli. È sufficiente entrare nel Foyer del Teatro Galli, fino al 24 gennaio, per vedere con i propri occhi quello che le nostre parole hanno tentato di raccontare.
Sara Castellani