Le belle azioni e le buone notizie, grazie alle firme dei contribuenti, ogni anno si realizzano anche nella Diocesi di Rimini: decine e decine di progetti, diversi tra loro ma accomunati dal filo rosso del sostegno alle persone, che vedono impegnati laici e sacerdoti, suore e tantissimi operatori e volontari.
Nell’emergenza o nell’ordinaria quotidianità, la Chiesa riminese non smette di prendersi cura dei più deboli e dei più bisognosi: dal parroco di una piccola realtà di provincia, che continua a sostenere in tutte le maniere la propria comunità, alle mense Caritas, dai progetti per l’avviamento al lavoro per i disoccupati alle iniziative per i giovani e gli anziani, Rimini continua ad essere creativa e solidale.
Le somme derivanti dall’8 per mille dell’Irpef nel 2019 in totale ammontano a 1.500.000 euro.
La Diocesi ha ripartito tale somma in due macroaree: “ Esigenze di culto e pastorale” e “ Interventi caritativi”. Si va dall’attenzione alle chiese “periferiche” al finanziamento del Fondo Marvelli; dal sostegno diretto a persone e famiglie povere alle numerose attività educative per i giovani; dall’enorme attività svolta dalla Caritas per i più bisognosi all’aiuto a “Casa Paola”, il complesso sorto per volontà e iniziativa della parrocchia Villaggio I Maggio (e sollecitato dall’urgenza e dalla donazione di un benefattore) destinato a centro anziani, centro giovani e in aiuto alle associazioni di volontariato laiche.
Il primo “settore” di intervento, relativo alle “Esigenze di culto e pastorale”, ha ricevuto 784.524,10 euro, suddivisi in tre ambiti esercizio del culto, esercizio della cura delle anime e catechesi ed educazione cristiana.
100.000 euro sono stati erogati ai nuovi complessi parrocchiali, mentre la conservazione e il restauro di edifici di culto già presenti ha ricevuto 167.000.
In particolare, “La manutenzione straordinaria a chiese ‘periferiche’, Riopetra, Savignano di Rigo, Canonica, Serbadone: manifesta l’attenzione della Diocesi anche alle piccole comunità di campagna. – illustra l’Economo Diocesano, don Danilo Manduchi – È una linea scelta in primis dal Vescovo perché la Chiesa continui ad essere punto di riferimento per popolazioni che altrimenti sarebbero abbandonate a se stesse”.
Anche chiese più grandi e importanti dal punto di vista storico e architettonico hanno avuto necessità di intervento: “Sant’ Agostino, a Rimini, è uno dei più importanti ‘segni’ del Trecento Riminese conosciuto in tutto il mondo. – fa notare l’architetto della Diocesi, Marco Panzetta – La Collegiata di Santarcangelo è uno degli edifici più grandi e importanti del territorio: entrambe le strutture necessitano di importanti lavori di manutenzione volto al loro ripristino, oltre ad aule per catechesi e riunione (anche per appuntamenti cittadini) ricavate dall’ex cinema Sant’ Agostino”.
Agli interventi caritativi sono assegnati 756.142,21 euro, distribuiti in tre ambiti: distribuzione a persone bisognose, opere caritative Diocesane e opere caritative altri enti.
Il primo intervento è suddiviso in: carità del Vescovo (110.000 euro) e da parte di enti ecclesiastici (243.000 euro). Il secondo ambito conta di opere caritative diocesane in favore di anziani (33.000) e sostegno al reddito (250.000 euro). Rientra in questo segmento anche l’aiuto ad alcune famiglie povere a cui la Diocesi offre l’abitazione senza chiedere affitto, né rimborso tasse.
L’aiuto alle opere caritative di altri enti sono in favore di anziani (100.000) e verso altri bisognosi (20.142,21 euro).
Finanziamenti vengono distribuiti anche attraverso le Caritas parrocchiali. Sul territorio, le parrocchie utilizzano parte del loro bilancio per sostenere le necessità delle persone. Quando le risorse finiscono, le parrocchie si rivolgono alla diocesi che interviene come può per ripianare le situazioni più difficili.