Home Cultura 800 fotografie per far “scattare” la cura del dolore

800 fotografie per far “scattare” la cura del dolore


Scatti fotografici che svelano la bellezza paesaggistica e umana in giro per il mondo. Scatti che rivelano, però, come in molti Paesi vi siano condizioni di vita che espongono a rischi di sviluppare uno stato di dolore cronico con scarse possibilità di accedere a cure. Attraverso la forza dell’arte e della fotografia, con “Anthology. 50 anni di fotografia 1972-2022” viene rimarcato il diritto universale alla cura del dolore e della sofferenza.
“Anthology. 50 anni di fotografia 1972-2022” è la mostra del maestro Saro Di Bartolo con scatti dedicati a Fondazione ISAL.
Appena inaugurata, e in programma fino al 29 gennaio 2023 al Museo della Città di Rimini (orari: venerdì, sabato, domenica e festivi ore 10-13/16-19; chiuso il 25,31 dicembre 2022 e 1 gennaio 2023, ingresso gratuito), la mostra testimonia il diritto universale alla cura del dolore.
Il progetto nasce dalla profonda amicizia che lega il maestro Di Bartolo e Fondazione ISAL, nata nel 1993 come Istituto di Ricerca e Formazione in Scienze Algologiche con lo scopo sia di promuovere la ricerca e la formazione sul dolore cronico, sia per dare un sostegno alle persone che ne sono affette.
Durante  l’inaugurazione il dott. William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL, ha ricordato come centinaia di milioni di persone nel mondo non hanno alcuna possibilità di accedere a farmaci analgesici e cure che nei Paesi dell’Occidente sono garantiti. Una ingiustizia da non tollerare su cui la Fondazione ISAL opera con altri soggetti internazionali perché ad ogni bambino, donna e uomo siano garantite le stesse opportunità indipendentemente dal Paese in cui vivono.
Saro Di Bartolo, oltre ad illustrare la sua passione per la Fotografia, ha spiegato le caratteristiche delle opere in mostra “che sono suddivise per aree tematiche in cui ammirare le bellezze paesaggistiche, di costumi e mestieri nonché le persone che ha conosciuto nei suoi viaggi in tanti Paesi in particolare dell’Asia”. 600 fotografie da ammirare per testimoniare con l’arte il diritto universale alla cura del dolore.