Non che la Spagna sia stata particolarmente generosa. Semplicemente il nuovo leader, il socialista Sanchez, deve dimostrare al suo elettorato esattamente l’opposto di ciò che Salvini deve dimostrare al suo. Ma la questione vera è: se Sanchez non si fosse fatto avanti, fino a che punto si sarebbe spinto Salvini? Che il leader della Lega sia un animale politico non lo scopriamo certo noi. Ha messo in un angolo Forza Italia, ha utilizzato Fratelli d’Italia come arma per ottenere di più dai 5 Stelle, fa la politica del nuovo governo avendo la metà dei voti dell’alleato… All’improvviso sceglie di prendere in ostaggio 629 profughi e li sbatte sul tavolo dei rapporti con l’Europa. Peccato che siano persone, con bambini e donne incinte. Fino a che punto avrebbe potuto condurre un gioco così pericoloso, tanto da far intervenire, preoccupatissimo, il cardinal Ravasi, uno dei più stretti collaboratori del Papa? Va premesso che è legge internazionale che le persone soccorse in mare vengano portate in un porto sicuro. E poiché i soccorsi nel Mediterraneo sono coordinati dalle autorità marittime italiane c’è una responsabilità italiana. Se davvero fosse impedito l’accesso ad un porto si commetterebbe un reato, quale l’omissione di soccorso. Chiudere i porti è illegittimo ed è contrario alle conquiste del sistema dei diritti umani. Ora si comincia a giocare una partita molto più complessa, perchè quando i diritti vengono messi in discussione per alcune categorie, e la storia ci dice che tante altre volte si è iniziato così, poi si è proseguito. Ora siamo tutti concordi nel ritenere che l’Italia abbia da sola sopportato fin’ora tutto l’onere dell’accoglienza, e che l’Europa se ne sia disinteressata (e per primi i nuovi amici dei nostri governanti come Ungheria, Slovacchia, Céchia e Polonia!), ma sono altri i tavoli dove battere i pugni e fare politica. Le persone sono fonte di diritto, non strumenti della politica. La storia dell’uomo insegna che nel momento in cui si tolgono i diritti ai più deboli, poi toccherà anche ad altre categorie. Del resto i diritti nascono per difendere i più piccoli, i deboli. Non ne hanno bisogno i potenti. Queste prese di posizione così violente, come le parole che corrono sulla bocca di tanti e non solo politici (basti leggere su internet le reazioni all’intervento del cardinal Ravasi), portano sempre più al rischio di considerare i migranti come non-persone. Unter menschen (sotto uomini), così i nazisti chiamavano gli ebrei. E non è solo prerogativa di Salvini, perché da almeno un anno sul confine (sic!) italo-francese, si proprio quello della “Libertè, fraternitè, egalitè”, si vive, ahime!, la stessa logica. Un bel passo indietro.
Giovanni Tonelli