Una firma a volte allunga la vita. E rende migliore il servizio che stai offrendo. Aiuta insomma il beneficiario della firma e il destinatario della sua azione.
È il meccanismo del 5 per mille, quello che a Rimini porta 1.300.000 euro, secondo il dato ricavato dalla dichiarazione dei redditi 2017.
Il meccanismo è semplice (o dovrebbe esserlo): ogni contribuente al momento della firma della propria dichiarazione dei redditi indica l’ente che vuole beneficare con il 5 per mille delle imposte da lui pagate.
Enti conosciutissimi, altri che lavorano da anni ma sono meno noti al grande pubblico, altri ancora pressoché sconosciuti ma che sono comunque riusciti a portare un contributo piccolo ma che può fare comunque la differenza per l’attività che svolgono.
170: tanti sono gli enti di Rimini e provincia che beneficeranno dei proventi del 5 per mille. Confrontato con il dato 2016, si nota un crollo verticale di beneficiari: erano 298, fra associazioni, enti e Comuni, se ne sono persi per strada ben 128.
La ripartizione premia in primis – e in Riviera non ci si discosta da quanto avviene in campo nazionale – gli enti di volontariato. Seguono enti di ricerca, enti sanitari, i Comuni e istituzioni culturali. Lo sport, invece, fatica ad andare in gol grazie al 5 per mille: la Polisportiva Stella guida la speciale classifica (una cinquantina gli enti che ne hanno fatto richiesta) con circa 5.000 euro.
Top five con vista italiana
Al primo posto nella speciale graduatoria delle scelte espresse c’è la Comunità Papa Giovanni XXIII: con oltre 15.000 sottoscrittori, percepisce 468 mila euro, in pratica la stessa cifra ricevuta l’anno precedente. Data la natura dell’APG XXIII, con la sua multiforme attività che fa il bene in tutta Italia, è facile immaginare che le sottoscrizioni arrivino da tutta la penisola. Alla somma raccolta dalla Comunità in quanto tale si devono aggiungere gli oltre 16 mila euro di Condivisione fra i popoli e i 4.400 euro della cooperativa che porta lo stesso nome.
Alle spalle della Papa Giovanni, si pone un’altra realtà riminese conosciuta in tutt’Italia (e oltre): la Comunità di San Patrignano. SanPa ha ricevuto circa 8.000 sottoscrizioni portando a casa 352.000 euro. La realtà di recupero ha operato un deciso scatto in avanti rispetto al 2016: allora si era fermata a 5427 scelte per 236.660,94 euro.
Sul gradino più basso del podio si è portata la Fondazione Marco Simoncelli, una realtà nuova, la cui notorietà anche in questo caso supera i confini riminesi: 190.000 euro l’importante somma raccolta. La Fondazione intitolata al Sic e diretta dal padre Paolo non è più una novità: nel 2016 aveva percepito 194.058 euro, grazie a quasi 7.000 “firmatari”.
Davvero sorprendente la performance di Comilva, associazione che si batte per la libertà di vaccinazione e che sul proprio sito mette in guardia sui danni da vaccino. 2.572 le sottoscrizioni raccolte per un totale di 71.000 euro (l’anno precedente poteva sfoggiare solo 751 donatori per circa 20.000 euro) per un’associazione di Rimini che si presenta però come coordinamento nazionale.
Anche il Meeting per l’amicizia fra i popoli si regge sul volontariato e quindi partecipa al meccanismo del 5 per mille: circa un migliaio le indicazioni a favore della Fondazione che organizza la kermesse agostana, per un totale di 44 mila euro.
Un lungo elenco
L’elenco diffuso dall’Agenzia delle Entrate è ancora lungo, molto lungo. E “accoglie” tante realtà note del volontariato sociale e sanitario riminese. L’associazione di oncologia pediatrica raccoglie 41 mila euro, Rimini autismo 23 mila, gli Amici della Fondazione ricerca sul dolore 23 mila, il circolo Sanges 22 mila, Una goccia per il mondo 20 mila, l’Avis 19 mila, la Casa Sant’Anna 11 mila, la cooperativa Madonna della Carità circa 8 mila, 7 mila sono andate alla mensa riminese dei poveri di Santo Spirito.
Anche le realtà scolastiche sono… sui banchi: la Karis Fondation ha raccolto oltre 45 mila euro, mentre l’associazione dell’Asilo Svizzero oltre 11 mila. In “classifica” compaiono pure realtà scelte solo da una o due persone, capaci di racimolare soltanto poche decina di euro.
Anche i Comuni
C’è chi ha molta fiducia nelle istituzioni locali e decide di destinare il proprio 5 per mille al Comune di residenza (che in ogni caso non godono della “quota proporzionale”). I cittadini maggiormente fiduciosi nel proprio Comune sembrano essere quelli di Santarcangelo: in 374 lo hanno scelto per un totale di 10 mila euro. Nel confronto Rimini è perdente: il comune capoluogo della provincia è quasi otto volte più popolato, ma ha goduto di “appena” 600 firme, in proporzione molti di meno. Il resto delle Amministrazioni seguono a distanza siderale: Riccione 173, Bellaria 176, Misano 95.
Avanti, cultura!
Si poteva devolvere il 5 per mille anche a enti e istituzioni culturali, cioè musei, gallerie, fondazioni. In provincia di Rimini si è presentato il Museo del Bottone di Santarcangelo: lo hanno scelto solo 4 contribuenti ma porta a casa comunque 636 euro. Nessun errore di calcolo da parte della Agenzia delle Entrate. Beneficia delle indicazioni generiche: alcuni hanno cioè dichiarato genericamente istituzioni culturali, senza specificarne una. Quei soldi sono stati distribuiti in proporzione a tutti gli altri. E così il Museo del Bottone che altrimenti avrebbe avuto solo 64 euro, si porta a casa dieci volte tanto5 per mille: chi sceglie Rimini?