Dodici punti in tredici gare. Pochini. Anzi, pochissimi. Un biglietto, l’ultimo per i play-off, in mano, ma sul quale ora si è fiondata anche la Fermana che mantiene quattro lunghezze di distacco: 43 contro 39. Un gap che, in un primo momento, potrebbe sembrare anche rassicurante, ma che, con questo Rimini, in difficoltà, rischia di non essere sufficiente. Soprattutto se i biancorossi dovessero continuare a non vincere al ‘Romeo Neri’. Sabato scorso, infatti, è arrivato il terzo pareggio del 2023 (1-1). Questa volta, a portare via un punto da piazzale del Popolo, è stato il modestissimo Pontedera. Il segno 1, al ‘Neri’, manca oramai da tanto, troppo, tempo. L’ultima volta è datata sabato 10 dicembre, 2-1 all’Ancona. Poi tre pareggi e tre sconfitte. Rimini che, nel frattempo, martedì sera è tornato da Sassari con un’altra x. Adesso sarà fondamentale la partita di domenica contro una Recanatese che, con le valigie in mano, ha raccolto 22 punti frutto di 5 vittorie con Alessandria (0-1), Gubbio (1-3), Vis Pesaro (0-1), Lucchese (1-3), Fiorenzuola (0-1) e degli 8 pareggi con San Donato Tavarnelle (0-0), Pontedera (0-0), Aquila Montevarchi (1-1), Olbia (1-1), Fermana (0-0), Torres (1-1), Siena (1-1). Sono, invece, appena 4 le sconfitte subìte con Carrarese (3-1), Cesena (2-0), Imolese (2-1), Ancona (4-0).
Cosa accade in società? Intanto, nell’ambiente, inizia a circolare insistentemente la voce che vorrebbe il Rimini alla ricerca di un nuovo proprietario. Alfredo Rota, infatti, si è reso conto, molto probabilmente, che sostenere certi costi è impossibile se non si vuole correre il rischio di fare la fine di Biagio Amati e Danilo Pretelli. Ecco, quindi, che i suoi uomini si stanno muovendo. Poche settimane fa, addirittura, è stato interpellato il presidente dello United Riccione, Pasquale Cassese, che, però, ha cortesemente rifiutato.