Grande, furbo e affamato. E sotto quegli innocui baffetti coltiva una voracità che può mettere all’angolo i padroni di casa. L’invasore si chiama scoiattolo grigio, arriva addirittura dagli Stati Uniti e alcuni esemplari sono stati avvisati in provincia a Riccione e a San Lorenzo in Correggiano. Più imponente del tradizionale scoiattolo rosso, quello che, con la sua enorme coda e le simpatiche zampette usate come mani per mangiare le noci, vive da milioni di anni nelle foreste europee, il “fratello” a stelle e strisce è più grosso e con le orecchie meno appuntite. Il rischio è che entro qualche anno la sua diffusione porti alla probabile estinzione dello scoiattolo comune europeo. La competizione tra le due specie è soprattutto di tipo alimentare. “Gli scoiattoli grigi americani mangiano ghiande (i semi delle querce) in quantità decisamente maggiore rispetto agli scoiattoli rossi e riescono a trovare e consumare parte delle riserve di semi (fino al 50%) che gli scoiattoli rossi preparano per l’inverno. – spiega Sandro Bertolino dell’Università di Torino e Project Manager del Progetto europeo Ec-Square per la salvaguardia dello scoiattolo rosso – . La sottrazione di risorse alimentari da parte dello scoiattolo grigio fa sì che quello rosso si riproduca con maggiore difficoltà, che i giovani crescano meno e abbiano più probabilità di morire nel primo anno di vita: ciò determina in pochi anni il declino della popolazione e l’estinzione locale dello scoiattolo rosso”. La presenza sul territorio provinciale di questi roditori potrebbe indicare la presenza di un nucleo già ben radicato di questo sciuride introdotto artificialmente dall’uomo e che rappresenta un grave pericolo per la sopravvivenza dello scoiattolo rosso autoctono. “Qualche esemplare è stato avvistato, ma non ci è giunta alcuna emergenza né da parte della Provincia né dalla Regione – cerca di ridimensionare il fenomeno Paolo Paganelli, responsabile Guardie Ecozoofile Volontarie di Rimini – . Si tratta di casi sporadici: lo scoiattolo grigio nel riminese non ha ancora preso piede. Il fenomeno potrebbe assumere dimensioni pericolose tra due, tre anni ma attualmente è sotto controllo”. Lo scoiattolo grigio è stato introdotto dall’uomo in Gran Bretagna e Irlanda già nella seconda metà del 1800; dopo aver colonizzato gran parte dell’Inghilterra e del Galles, ora si sta diffondendo in Scozia: contemporaneamente lo scoiattolo rosso si è estinto in gran parte delle aree di presenza del grigio. In Italia “il grigio” è presente in Piemonte (da circa 60 anni), Lombardia, Liguria e Umbria. Le capacità di espansione della specie introdotta potrebbero causarne l’ingresso in Francia e Svizzera entro pochi anni, ponendo l’Italia in una situazione imbarazzante con i vicini di casa per la tutela del patrimonio faunistico “Sono rimasto impressionato nel constatare la sua dimensione: è molto più grosso dello scoiattolo tradizionale. Mi sono chiesto come fosse approdato qui” racconta Simone Santini, che quel roditore dal pelo folto e dai piccoli occhi vivaci ha avvistato un paio di volte nel giardino di casa, a Riccione. Lo scoiattolo rosso può ancora essere salvato in Italia: occorre, però, oltre che conservare adeguatamente gli habitat boschivi, fermare l’espansione della specie americana. Autorità locali, ricercatori del Ministero dell’Ambiente e Commissione Europea stanno cercando di farlo grazie a un progetto: Life. Yankee go home, salvate lo scoiattolo rosso.
Paolo Guiducci