La storica tipografia di Verucchio si trasforma per produrre mascherine. Personalizzate, di tutti i colori, riciclabili ed ecosostenibili. A Villa Verucchio La Pieve stampa un'”arma” in più contro il virus e il lockdown, e dona mascherine al Comune, ai carabinieri e ai vicini di casa di San Leo.
Una tipografia, per giunta storica, che fa al tempo del Coronavirus? Se è creativa, discretamente ironica e per giunta lungimirante, non se ne sta con le mani in mano, affronta il distanziamento sociale stampando allegre mascherine, personalizzate per tutti i gusti. I parchi tematici potrebbero mettere a disposizione dei clienti quella con il loro logo all’ingresso della struttura, le imprese potrebbero fare squadra con i propri dipendenti e persino i negozi accogliere i clienti in maniera caratteristica.
Attiva dal 1974 grazie all’intraprendenza del fondatore Silvano Pedrosi, La Pieve di Villa Verucchio non intende farsi cogliere impreparata e prova a dare una risposta stampata al Coronavirus. Due le tipologie di mascherine prodotte: da una parte quelle in tessuto non tessuto (tnt), dall’altra quelle in carta filtrante certificata. Entrambe si comportano come quelle chirurgiche: sono usa e getta dopo 6/8 ore di utilizzo. Quelle in carta, facili da utilizzare – si montano in 15 secondi – hanno anche un altro vantaggio: sono completamente riciclabili. Oltre ad avere più di un occhio all’ecosostenibilità, La Pieve guarda anche al territorio. Le prime mascherine prendono, infatti, la strada del dono: 1.000 saranno consegnate al Comune di Verucchio (e di conseguenza ai cittadini), 200 ai vicini di casa del Comune di San Leo e 100 alla stazione dei Carabinieri di Villa Verucchio. “Un piccolo gesto, considerata l’emergenza attuale. – spiegano in coro i fratelli titolari dell’azienda Giuseppe e Filippo Pedrosi – La scelta delle mascherine di carta è anche in considerazione della crescente sensibilità nei confronti dell’ambiente e del riciclo”. “È sempre una gradita sorpresa cogliere quanta solidarietà la nostra comunità sia in grado di generare nei momenti di difficoltà. – commenta il sindaco Stefania Sabba, nella foto in Municipio con i fratelli Pedrosi alla consegna delle mascherine – A nome della cittadinanza, un sentito ringraziamento a La Pieve, per questo gesto, generoso e lungimirante, per evitare che l’utilizzo prolungato che si profila delle mascherine non sia sostenibile dal punto di vista ambientale”.
La creatività non fa difetto ai giovani titolari della Pieve: “vestiranno” di mascherine con il logo delle Tigri anche la squadra locale Villanova Basket.
Incamminata verso i 50 anni di attività, 22 dipendenti e una tradizione familiare, La Pieve prova a rispondere con le “armi” a sua disposizione e che gli competono – in questo caso colorate e con qualsiasi logo ma anche semplicemente bianche, in poche copie o in migliaia di pezzi – all’emergenza. (p.g.)
Una tipografia, per giunta storica, che fa al tempo del Coronavirus? Se è creativa, discretamente ironica e per giunta lungimirante, non se ne sta con le mani in mano, affronta il distanziamento sociale stampando allegre mascherine, personalizzate per tutti i gusti. I parchi tematici potrebbero mettere a disposizione dei clienti quella con il loro logo all’ingresso della struttura, le imprese potrebbero fare squadra con i propri dipendenti e persino i negozi accogliere i clienti in maniera caratteristica.
Attiva dal 1974 grazie all’intraprendenza del fondatore Silvano Pedrosi, La Pieve di Villa Verucchio non intende farsi cogliere impreparata e prova a dare una risposta stampata al Coronavirus. Due le tipologie di mascherine prodotte: da una parte quelle in tessuto non tessuto (tnt), dall’altra quelle in carta filtrante certificata. Entrambe si comportano come quelle chirurgiche: sono usa e getta dopo 6/8 ore di utilizzo. Quelle in carta, facili da utilizzare – si montano in 15 secondi – hanno anche un altro vantaggio: sono completamente riciclabili. Oltre ad avere più di un occhio all’ecosostenibilità, La Pieve guarda anche al territorio. Le prime mascherine prendono, infatti, la strada del dono: 1.000 saranno consegnate al Comune di Verucchio (e di conseguenza ai cittadini), 200 ai vicini di casa del Comune di San Leo e 100 alla stazione dei Carabinieri di Villa Verucchio. “Un piccolo gesto, considerata l’emergenza attuale. – spiegano in coro i fratelli titolari dell’azienda Giuseppe e Filippo Pedrosi – La scelta delle mascherine di carta è anche in considerazione della crescente sensibilità nei confronti dell’ambiente e del riciclo”. “È sempre una gradita sorpresa cogliere quanta solidarietà la nostra comunità sia in grado di generare nei momenti di difficoltà. – commenta il sindaco Stefania Sabba, nella foto in Municipio con i fratelli Pedrosi alla consegna delle mascherine – A nome della cittadinanza, un sentito ringraziamento a La Pieve, per questo gesto, generoso e lungimirante, per evitare che l’utilizzo prolungato che si profila delle mascherine non sia sostenibile dal punto di vista ambientale”.
La creatività non fa difetto ai giovani titolari della Pieve: “vestiranno” di mascherine con il logo delle Tigri anche la squadra locale Villanova Basket.
Incamminata verso i 50 anni di attività, 22 dipendenti e una tradizione familiare, La Pieve prova a rispondere con le “armi” a sua disposizione e che gli competono – in questo caso colorate e con qualsiasi logo ma anche semplicemente bianche, in poche copie o in migliaia di pezzi – all’emergenza. (p.g.)